La Basilica chiesa di Santa Anastasia e chiesa San Pietro
la più grande chiesa di Verona, una delle più importanti, sorse nel luogo ove era già presente una chiesa più piccolina dedicata alla medesima Santa Anastasia ( martire ai tempi degli antichi romani perseguitata da Diocleziano e uccisa il giorno 25 di natale). E’ un maestoso edificio gotico voluto dai frati domenicani, fu costruita nel 1290 riedificata in epoche successive 1481 e restaurata a fine XIX secolo.
Spicca sulla facciata lo splendido portale gemino a marmi policromi, con rilievi sull’architrave e affreschi (secolo V nelle lunette ) quattrocenteschi i bassorilievi sul pilastro destro, storie di S Pietro Martire. Sulle absidi poligonali rivolte all’Adige svetta il campanile (secolo xv),l’interno della basilica è costituito a tre navate ed è uno dei più imponenti tra le chiese di Verona. E’ un importante esempio di architettura gotica; grandi colonne in stile neoclassico sostengono gli archi ogivali, stupende le decorazioni nelle volte a motivi floreali e figure di santi. Il pavimento fu quello disegnato da Pietro Porlezza nel 1462 a ogni pilastro si trovano le particolarissime acquesantiere sostenute da figure umane dette “gobbi“. Controfacciata rappesentante il concilio di Trento di Biagio Falcieri.
NAVATA DESTRA
primo altare della” Famiglia Fregoso” di Danese Cattaneo 1565; seconda cappella di “San Vincenzo Ferrari” con raffinati rilievi marmorei di Porlezza; affresco quattrocentesco nella parte superiore e pala di P. Rotari sec. XVIII con S Vincenzo Ferrari; terza cappella nella lunetta “deposizione ” di Liberale da Verona; quarta cappella vi si trovano i motivi dell’arco dei Gavi, la pala di San Martino è di F Caroto la “Maddalena” in alto è di Liberale da Verona pure la S Caterina di Toscana; sesta cappella del Crocifisso decorazioni di P. Porlezza ” movimento funebre ” di Giansello di Folgaria (1425 circa) tomba Nichesola con affreschi deteriorati; pietà con personaggi di pietra dipinta in fondo nel bellissimo “Altare di San Tommaso d’Aquino” un capolavoro di Girolamo da Libri la pala con Madonna col Bambino e Santi.
TRANSETTO
vi sono 5 cappelle: 1a cappella di (Cavalli) affresco con la famiglia Cavalli davanti alla vergine 1390 opera di Altichiero; gli affreschi sui pilastri e quello sulla lunetta sulla tomba di Federico Cavalli sono di Martino da Verona primo sec. XV; sull’arco della seconda cappella (Pellegrini) si evidenzia l’opera più celebre del Pisanello il grande affresco di “San Giorgio che libera la principessa” capolavoro della pittura gotica a Verona. L’interno della cappella è decorato dalle formelle in terracotta n° 24 “con scene della vita di Cristo” stupendo lavoro di Michele da Firenze 1435 e sui pilastri 4 apostoli scuola Mantegna. Nella cappella maggiore dalle linee gotiche si evidenzia l’affresco col “Giudizio Universale” a destra, e il grandioso monumento funebre di ” Cortesia Serego” (1424-29) circondato dal prezioso affresco Annunciazione di Michele Giambono. Segue la cappella Lovagnoli con affreschi ispirati al Mantegna, e la cappella Salerni monumento funebre a Giuseppe Salerni XV secolo.
NAVATA SINISTRA
Cappella del Rosario (Madonna protrettrice della città di Verona) famosa architettura del cinquecento a cui si attribuiva la vittoria di Lepanto del cinquecento. Sopra l’altare l’affresco staccato di Lorenzo Veneziano ( la Madonna in umiltà con i santi Pietro e Paolo), e gli offerenti Mastino II della Scala e sua moglie. Sopra l’affresco due tele raffiguranti angeli con ghirlande rosa, pala di Nicolò Giolfino, organo e cantoria del 1625; l’altare Miniscalchi architettura cinquecentesca F. Morone e tavola di pentecoste di M.Giolfino sec. XVI. Terzo altare sinistro di S Raimondo, pala di F. Brusasorci sec XVI. Secondo altare a sinistra di S. Erasmo pala di Nicolò Giolfino con Cristo e Santi; Primo altare a sinistra Boldieri immagini di di Madonna S. Giovanni Evangelista attribuite a F. Morone.
Nella piazza di S. Anastasia guardando la chiesa trecentesca di San Pietro Martire (frate domenicano veronese) si vede la tomba Arca di Guglielmo di Castelbarco di Trento 1320 (famiglia che contribuì alla costruzione della chiesa di ispirazione lombarda e precedente alle arche scaligere. Il lato della piazzetta è formato dalla fiancata sinistra della chiesa di San Pietro Martire (Giorgetto o S. Giorgio) patrono dei cavalieri. La chiesa era usata dai cavalieri tedeschi chiamati in suo aiuto da Cangrande della Scala, all’interno vi sono nomi, stemmi dei cavalieri Brandeburghesi e affreschi; sulla facciata la tomba di Bavarino Crescenzi.