Porta Borsari separa Corso Cavour e Corso di Porta Borsari. Dai “bursarii” (gli addetti alle riscossione delle tasse vescovili) viene il nome dall’accesso principale dell’antica città romana. Oggi ne rimane solo la facciata esterna delle mura,col fregio che reca ancora le iscrizioni della cinta difensiva di Gallieno. Questa porta dava accesso al Decumanus (via principaleche si estendeva da est ad ovest che si incrociava nel foro romano (l’attuale piazza delle Erbe) con il cardo maximus (via che correva in senso nord sud),(al quale si accedeva dall’altra porta, detta Porta Leoni. L’arco di entrata a Corso Borsari è uno dei monumenti più importanti e meglio conservati della Verona Romana, dopo l’Anfiteatro, l’Arena di Verona e risale al I secolo. La porta era inserita nel primo circuito di mura e si compone ancora  di blocchi di calcare bianco a forma di architravi, timpani, semi colonne e capitelli corinzi; su di essa ancora si legge l’ iscrizione Gallieniana del 245 d.c col nome dato alla città da antichi romani: colonia Verona Augusta.

 

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