E’ l’ingresso principale più conosciuto e rappresentativo della città (giungendo dalle più significative autostrade Serenissima e del Brennero), che conduce a corso di Porta Nuova e quindi a Piazza Bra. La prima fu costruita dal famoso architetto Michele Sanmicheli tra il 1533– 1540 per incarico della Repubblica Veneziana (che aveva deciso rallentando la sua espansione di arroccare le città dell’entroterra e i domini sul mare). Il Sanmicheli oltre alla porta realizzò abbattendo tutte le vecchie mura viscontee tutto il nuovo corso dotato di un ponte levatoio e di una fortificazione esterna che poi i francesi, con la loro presenza a Verona, demolirono. La porta era situata tra il bastione della Santissima Trinità e il bastione dei Riformati. La forma odierna della porta è piuttosto simile all’originaria sanmicheliana, anche se in seguito fu restaurata e modificata dagli austriaci nel 1854; su di essa è la lapide ai caduti risorgimentali e nei pressi delle mura vicine a una scultura monumentale ai caduti di Cefalonia (seimila persone uccise nel 1943 dopo l’armistizio).
Cinta muraria e giardino delle mura vicino porta Nuova vista dall’alto
Le mura visibili dalle foto nelle prossimità di Porta Nuova prendono il nome dalle chiese vicine di S. Spirito e S. Antonio dei frati minori riformati. Nel 1325 Cangrande della Scala estende le mura creando una nuova cinta a difesa dei borghi esterni. I bastioni del San Micheli 1530-1552 prendono il posto delle cortine merlate e torri scaligere 1801-02 le truppe napoleoniche demoliscono i bastioni cinquecenteschi ad eccezione dei due sull’Adige a monte e a valle della città; dal 1833 al 1836 ricostruzione austriaca voluta da Radetzky su progetto di Franz Von Sholl.
Dei resti delle mura delle due cinte successive erette dai Romani rimane ben poco (piccolo tratto lungo via Diaz e qualcosa delle ” Mura di Galieno” presso l’Arena; di quelle delle mura scaligere trecentesche rimane la torre di S. Antonio sull’Adige e la base della cortina che il San micheli decise di conservare fino al bastione di Santa Trinità. Le mura comunali tra Castelvecchio e Ponte Aleardi, ricostruite dopo l’inondazione del 1239, vennero modificate e utlizzate durante le guerre mondiali.