Porta Palio si chiamava in precedenza porta San Sisto o “stupa”. Prende il nome dal palio che si correva nelle vicinanze del centro veronese e della porta, di questa competizione (fra cavalieri e fanti) ne fa menzione anche Dante Alighieri nel canto XV dell’inferno. E’ il capolavoro di Michele Sanmicheli la parte piu particolareggiata ha una facciata in bugnato (lavorazione del marmo in stile greco e romano) e grandi fregi di abbellimento. Notevole il contrasto tra le due facciate quella esterna (bugnato) e quella interna a 5 pomici, la porta fu costruita tra il 1542 – e il 1557. Rispetto le altre porte realizzate da Micheli Sanmicheli questa ha una grandezza maggiore e un architettura più alta, tanto che l’accostamento verso il verde i prati assume una scala monumentale e diviene sfarzoso, sebbene la porta doveva avere una funzione militare. La facciata esterna è formata da quattro coppie di colonne, piuttosto distanziate l’una dall’altra, tanto che si forma una sequenza alternata di tre campate principali, in cui sono situate le porte, e quattro campate secondarie più strette. Il paramento, a bugnato liscio e semicolonne , ed è composto da elementi di tufo veronese. Nella porta erano presenti ponti levatoi lignei, i quali battevano sul ponte di muratura che attraversava il fossato che girava attorno le mura.
Curiosità
La costruzione del sottopasaggio nel 1990 all’esterno di porta palio ha portato al ritrovamento di un grande cimitero romano, non lontano dalla via postumia una delle vie principali romane di verona, la necropoli sembra risalente ai primi anni dopo cristo. Sono state rinvenute più di 600 tombe di famiglie per lo più con utilizzo di sepoltura con cremazione.
Michele Sanmicheli
Michele Sanmicheli nato a Verona il 1484– 1559 nato da una famiglia di tagliapietra (architetti) fu costretto a fuggire a Roma dal 1500 al 1517. Ritornò nella sua città natale dedicandosi ad architetture civili e militari, tornato a Verona a partire dal 1520 eresse su incarico della repubblica veneziana le fortificazioni (bastioni S. Bernardino, S. Zeno, di spagna) le monumentali porta Nuova, porta Palio, S. Zeno, S. Giorgio) che non furono solo costruzioni militare ma di elevata importanza artistica e urbanistica, per il gusto classico greco e romano che l’architetto sapeva infondervi. Costruì a Verona altri edifici e restaurò chiese e torri, citiamo (palazzi Canossa, Pompei, Bevilacqua, Guastaverza ecc), cupola S. Giorgio a Braida e altre. Oltre a Verona Sanmicheli lavorò anche a Venezia ove fece costruire palazzo Cornaro e Grimani sul canal grande sopratutto quest’ultimo è l’opera più importante; della sua famiglia appartengono altri architetti e scultori tra cui Gian Girolamo e Matteo nella costruzione dei suoi palazzi Sanmicheli miscela il classicismo romano al pittoricismo veneziano; oltre Verona altre importanti costruzioni militari effettuate da Sanmicheli vi furono quelle di Legnano, Peschiera, e Forte S. Andrea a Venezia.